Ho cominciato a leggere questa autrice quando ero adolescente, iniziando dalla "Casa degli spirit" passando per "D'Amore e D'Ombra" e adesso sono giunta a questo libro, che sembra quasi rispondere ad una delle mie maggiori passioni, il cibo appunto.
Il libro parla appunto della riscoperta dell'autrice, delle due passioni più giocose, il cibo e il sesso.
e questa sua frase mi fa sentire un pò meno in colpa per la dieta sempre rimandata.
"Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre per occuparmi di lavoro in sospeso o per virtù puritana. "
Si ripercorrono, nei vari capitoli, anedotti e ricette legate di volta in volta ad un aspetto caratterizzante per i due stimoli. Parla dell'olfatto, della vista, ma anche delle spezie, e di quelli che appunto sono gli afrodisiaci.
Afrodisiaco alla fine può essere una spezia, ma anche la presentazione stessa del piatto, o il racconto dello stesso.
Anche per me non c'è cosa migliore che preparare una cena per l'oggetto della mia passione, vedere il gusto che prova assaggiando qui e là quello che ho preparato con cura per lui.
Il libro , che è corredato alla fine di un ricettario, mi ha fatto venire fame, ma non è il miglio libro dell'autrice.
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